Il Supremo Tribunale Federale (STF) tramite la decisione da relatore del Ministro Gilmar Mendes, ha rivisto la decisione del Tribunale Superiore del Lavoro (TST) che attribuiva la responsabilità ad un’azienda di uno stesso gruppo economico, senza che questa avesse avuto alcuna partecipazione durante il processo, ed essendo stata soltanto inclusa nel polo passivo nella fase di esecuzione.
Secondo il relatore, dall’entrata in vigore del Nuovo Codice del Processo Civile (CPC) nel 2015, la responsabilizzazione di un’azienda del gruppo come insolvente soltanto nella fase di esecuzione, viola i diritti al contraddittorio, all’ampia difesa ed al dovuto processo legale.
Questa interpretazione è presente al paragrafo 5º dell’articolo 513 del CPC, il quale prevede che “non potrà essere promossa esecuzione nei confronti del garante, del coobbligato o del corresponsabile che non abbia partecipato alla fase di conoscenza”.
Gilmar Mendes (Ministro del STF) ha affermato ancora che la procedura adottata dal TST è stata equivocata, per cui prima di tutto dovrà essere discussa l’incostituzionalità dell’impedimento contenuto nel CPC e soltanto dopo questo passaggio, potrà essere realizzato l’inserimento dell’azienda del gruppo nell’esecuzione del processo.
Vogliamo sottolineare che il contenuto di questa decisione non ha alcun effetto vincolante né tantomeno un’applicazione retroattiva, per cui si tratta di una decisione che determina la discussione dell’incostituzionalità della norma e non di una decisione che riconosce l’incostituzionalità della norma.
Infine, è importante evidenziare che questa decisione è molto importante per incrementare la sicurezza giuridica per le aziende, per far sì che non ci siano sorprese con esecuzioni sconosciute.
Maggiori informazioni potranno essere ottenute presso la nostra equipe del Lavoro.
Laura Lanser Bloemer
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